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3 anni insieme, un percorso condiviso

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Immagine di Filippo Mazzi

Filippo Mazzi

Educatore

Pochi anni fa si è trasferito in Italia un ragazzo proveniente dal Senegal. Al suo arrivo è stato inserito direttamente al primo anno della scuola secondaria di primo grado, pur non conoscendo la lingua italiana; il suo ingresso nel sistema scolastico è stato complesso e inizialmente segnato da una naturale difficoltà di comunicazione e integrazione, che lo ha portato a vivere una condizione di marginalità all’interno del gruppo classe.

Grazie alla sensibilità e alla cura di alcuni docenti, è stato possibile accoglierlo all’interno del progetto Officina delle Competenze, uno spazio scolastico laboratoriale portato avanti da due educatori di Hermete e rivolto a studenti in potenziale rischio di dispersione scolastica, con l’obiettivo di sviluppare imprenditività, motivazione, autonomia, protagonismo grazie ad una modalità di apprendimento esperienziale. All’interno dell’Officina, gli studenti svolgono attività pratiche, accolgono commissioni da parte di docenti e compagni, partecipano alla cura degli spazi scolastici. Questo approccio permette di costruire relazioni significative, di valorizzare competenze non sempre riconosciute nel percorso scolastico tradizionale e di attivarsi per un bene comune.

Fin da subito, il giovane studente ha mostrato spiccate competenze pratico-manuali; come nell’uso di attrezzi quali trapani, cacciaviti e avvitatori, coi quali si è rivelato competente, preciso e autonomo. Ha saputo mettersi a disposizione dei compagni, diventando un punto di riferimento e persino un “insegnante” per loro nell’utilizzo degli strumenti. Questo passaggio – da studente in difficoltà linguistica a soggetto attivo e competente – è stato cruciale nel suo percorso di integrazione e sviluppo personale, rafforzando la sua autostima e il senso di appartenenza.

Durante il primo anno ha partecipato regolarmente alle attività dell’Officina proposte dagli educatori all’interno dell’orario curricolare, mentre nel secondo anno ha scelto volontariamente di aderire a un progetto di Cooperativa scolastica, un’attività extrascolastica che ha coinvolto un gruppo di studenti motivati, per l’intero anno con cadenza settimanale. Questo ulteriore passo ha segnato una crescita nella sua autonomia, nella capacità di lavorare in gruppo e nella fiducia in sé stesso, poichè ha implicato di aderire liberamente ad una progettazione che richiedeva espressamente di mettere in campo i propri talenti assieme agli altri, per un bene condiviso e costruito nel tempo in modo cooperativo.

Nel terzo anno, grazie alla collaborazione con insegnanti attenti e coinvolti, abbiamo accompagnato lo studente nella costruzione della sua tesi per gli esami di stato, a partire da una vera prova di realtà, con un progetto concreto e coerente, che permettesse di far emergere le sue passioni e competenze: insieme, abbiamo progettato e realizzato una lampada artigianale in legno (una “Bajure”), curando l’intero processo e ogni dettaglio, dall’aspetto estetico a quello tecnico. L’impianto elettrico è stato interamente costruito dallo studente: presa, cablaggio, spelatura dei fili, pulsanti e collegamenti. Un progetto interdisciplinare che si è naturalmente collegato a materie tecniche, artistiche, scientifiche e anche all’educazione civica, grazie a un’intervista da lui condotta sul lavoro sociale e l’Agenda 2030.

 

Presenziare al suo esame di terza media, vederlo presentare con consapevolezza e orgoglio il frutto del suo lavoro, è stato profondamente emozionante. Ha rappresentato un momento di grande soddisfazione, non solo per lo studente, ma anche per noi educatori. Il nostro impegno è stato riconosciuto e valorizzato dalla scuola, ma soprattutto è stato lo strumento che ha permesso a un ragazzo arrivato in silenzio e spaesato, di fiorire in un ambiente accogliente e stimolante. Il suo percorso testimonia concretamente il potere educativo delle relazioni autentiche, dei contesti pratici e dell’inclusione costruita giorno per giorno, con pazienza, fiducia e una visione condivisa tra più realtà, quali il terzo settore, la scuola e i giovani stessi.

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