Alessia Bussola
Bibliotecaria
La promozione della lettura è uno degli aspetti più importanti del nostro lavoro di bibliotecarie.
Ed è un’operazione tutt’altro che innocua perché non consiste solo nel consigliare libri a bambini e bambine ma porta con sé precise azioni sociali, culturali e politiche. Lo so può sembrare strano ma è così. I libri possono davvero cambiarci la vita. Ma quali libri? Partiamo dal presupposto che i libri non sono tutti uguali ma, come ci ricorda Beatrice Alemagna, non lo sono nemmeno le bambine e i bambini.
Spesso si dà per scontato che un libro possa andare bene per tutti, spesso si impongono scelte, temi e tempi e si trattano i libri come medicine da imporre per ‘guarire’ pazienti schizzinosi. Spesso si scelgono percorsi di lettura senza conoscere le/i compagne/compagni di viaggio e lungo il tragitto alcuni restano indietro o ci abbandonano.
Da anni noi abbiamo scelto di mettere al centro del nostro lavoro la bibliodiversità, un po’ perché amiamo follemente i libri, un po’ perchè la nostra curiosità ci porta a osservare e cercare quello che c’è oltre (apparenze, confini, stereotipi) e dentro lo sguardo di chi incontriamo.
Lo abbiamo detto altre volte ma ne siamo sempre più convinte: le biblioteche rappresentano per noi dei presidi di democrazia, perché garantiscono a tutti, pari opportunità di accedere liberamente e gratuitamente alla cultura. Rispondono alle esigenze informative di una comunità in modo del tutto disinteressato, senza cioè l’intento (più o meno esplicito) di voler convincerci di qualcosa, senza voler venderci nulla, senza voler condizionarci nelle nostre ricerche o nella formazione delle nostre idee, senza cioè imporci dei percorsi o delle risposte decisi da altri.
Libri Aperti Bookclub
Hermete con le biblioteche comunali di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Fumane e Marano di Valpolicella presenta la prima edizione di LIBRI APERTI BOOKCLUB, gruppo di lettura per ragazze e ragazzi dai 12 ai 15 anni!
Nel nostro lavoro quotidiano con le scuole, cerchiamo di garantire la qualità delle risposte e di proporre attraverso i libri sguardi diversi, perché il pensiero libero si forma anche così. Ciò è fondamentale anche per evitare una visione stereotipata della realtà, quel ‘pericolo’ per così dire, di cui parla l’autrice Chimamanda Ngozi Adichie in “Il pericolo di un’unica storia”. Quando ci troviamo di fronte ad una solo narrazione, ad un solo punto di vista, si rischia di incappare in uno stereotipo il cui limite più grave è quello di essere incompleto.
In ogni nostro percorso di lettura pensato per le scuole, cerchiamo di portare più voci, più punti di vista per aiutare le/i giovani lettrici/lettori a formarsi un proprio pensiero critico e la nostra priorità è garantire a tutti indipendentemente da lingua, cultura, capacità cognitive o fisiche, la possibilità di accedere ai libri e di esercitare il proprio diritto di scelta.
Le lettrice e lettori sono tanti e diversi per gusti, passioni (che per i più giovani sono forti e spesso identitarie), capacità di comprensione e ascolto e questo implica per noi un lavoro più complesso ma indispensabile, ossia cercare per ciascuna/o il libro giusto. Quasi mai lo stesso libro funziona con tutte/i ma questo che per alcuni può rappresentare un dispendio di tempo, per noi fa parte di quella cura irrinunciabile che mettiamo in ogni cosa. La bibliodiversità non riguarda solo i contenuti ma anche la tipologia di libri: accanto a libri di narrativa ecco allora albi illustrati, libri di divulgazione, silent book,
poesie, fumetti, graphic novel, audiolibri, libri in alta leggibilità, inbook, libri in più lingue.
I libri devono restituirci la varietà e la ricchezza del modo e dare a tutti la possibilità di riconoscersi e di sentirsi rappresentati, perché non ci sono vissuti che non meritano di essere raccontati.
La bibliodiversità è davvero lo specchio del nostro modo di lavorare e di leggere il mondo: accogliere esperienze diverse e dare a tutte e tutti la possibilità di riconoscersi e raccontarsi. Perché nessuna/o resti senza storia.